Ferro battuto, come avviene la lavorazione?
Un fabbro che diventa esperto negli anni è in grado di realizzare, con il minimo impiego di lavoro ed energia, prodotti di aspetto piacevole che abbinano talento ed originalità. Il lavoro del fabbro arese è duro e faticoso, tanto è vero che i ragazzi di oggi non scelgono più questa attività per dedicarsi invece a lavori meno pesanti, meno sporchi. Il giovane che al giorno d’oggi decide di intraprendere il mestiere di fabbro, lo fa soltanto perché è spinto da motivazioni molto profonde e soprattutto dalla soddisfazione che trova di fronte ad opere forgiate con le proprie mani e uscite dalla propria creatività. Un manufatto artigianale in ferro battuto ha un fascino che non ammette paragoni. La lavorazione del ferro da parte di un fabbro per la realizzazione di questi manufatti consta di 3 fasi. Vediamole da vicino.
Fase 1
Prima di procedere alla creazione di un qualsiasi oggetto in ferro battuto, un bravo fabbro solitamente prepara uno schizzo che deve contenere la misura dell’altezza, lunghezza, larghezza e altri dati necessari.
Fase 2
Il ferro viene tagliato nelle misure desiderate e viene scaldato nella forgia (caminetto per scaldare il ferro) alla temperatura di 1000 gradi. Quando il ferro è incandescente al punto giusto, viene adagiato sull’incudine e lavorato a mano con il martello oppure con il martello pneumatico con il quale si eseguono le decorazioni più complicate. I pezzi forgiati vengono poi uniti con la saldatrice o tramite chiodatura e, se il progetto lo richiede, vengono incisi a mano.
Fase 3
Quando la struttura è ultimata, vengono apportate le ultime rifiniture o modifiche necessarie, come la verniciatura. Infine il manufatti in ferro battuto è pronto per essere venduto. Se però la struttura va all’esterno come ad esempio un cancello, quindi è esposto alle intemperie, serve procedere alla metallizzazione (sabbiatura e successiva zincatura) per evitare che si rovini.