Vuoi dire addio al mal di testa perenne? Rivolgiti ad un centro specializzato

Il mal di testa è un problema molto diffuso nella popolazione. Da uno studio condotto nel 2008, è emerso che in Italia il 76% delle donne e il 61% degli uomini ha sofferto di cefalea almeno una volta nella vita mentre il 2% della popolazione è affetto da cefalea cronica, soffre cioè di cefalea per 15 giorni al mese o più. Gli attacchi di cefalea spesso determinano una significativa disabilità soprattutto per quanto riguarda alcune forme come l’emicrania, inserita dall’OMS al 19° posto tra le malattie più debilitanti. Può comparire in diverse forme, dal banale cerchio alla testa (cefalea di tipo tensivo), al dolore lateralizzato e pulsante con nausea o vomito (emicrania) fino al dolore atroce dentro ed intorno all’occhio con abbondante lacrimazione ed incapacità a stare fermi (cefalea a grappolo).

Il dolore che si sente durante un attacco di cefalea proviene da un insieme di segnali tra il cervello, i vasi sanguigni e i nervi vicini. Le terminazioni nervose dei vasi sanguigni e dei muscoli della testa si attivano e trasmettono segnali di dolore. Ma innanzitutto non è chiaro perché questi segnali si scatenino. La cefalea viene pertanto definita vasomotoria, proprio perché coinvolge l’attività dei vasi sanguigni. La diagnosi e la terapia dei vari tipi di cefalea necessita di un preciso inquadramento diagnostico e di un intervento mirato, per cui occorre personale medico formato specificamente.

Il consulto con un neurologo o con un Centro Cefalee Pisa diventa particolarmente importante nel momento in cui il mal di testa cronicizza, ovvero diventa quotidiano. Vengono presi in considerazione i possibili fattori scatenanti l’attacco di cefalea come l’obesità, lo stress, fluttuazioni ormonali, in modo da poter provvedere con un adeguato programma di prevenzione. Richiedere un consulto ad un Centro Cefalee Pisa può limitare il rischio di cronicizzare la condizione, riducendo anche l’impatto sociale (giorni di lavoro persi, svago ecc.) e il sovraccarico e l’abuso di farmaci analgesici.